VISIONE DEL MONDO DEL 20130809

VISIONE DEL MONDO DEL 20130809

 


IN TUTTI I TEMPI,

IN TUTTI I LUOGHI,

IN TUTTE LE CULTURE:

QUALCUNO HA CAPITO

COME FARE PER STARE BENE,

NONOSTANTE TANTE DIFFICOLTA’.

Ma ci vogliono dei metodi accurati,

che derivano dalla conoscenza dell’esistente,

dalla comprensione delle proprie caratteristiche positive e negative

e dalla percezione dell’effetto delle nostre azioni su di se e sul prossimo.

Il percorso è lento o improvviso, con stop e regressioni, con passi erronei o scatti in avanti.

Raggiunto un certo accumulo di capacità percettive, molti si propongono di farne profitto.

La ricerca di profitto può essere precoce, quando l’ego infantile non è ancora completamente superato ed allora si cercano vantaggi economici e di potere personale.

Ma se la modestia, l’accettazione dei propri limiti, la comprensione che c’è molto altro da scoprire per crescere, la empatia col prossimo che sta più o meno bene, allora qualcuno decide di mettere la propria conoscenza al servizio del prossimo e propone al prossimo la propria conoscenza, per vedere intorno a se della gioia nel prossimo e diffondere creatività.

Perché diffondere benessere e creatività fa bene a se stessi ed agli altri

Ed a parte la fatica e l’impegno per  trovare metodi didattici efficaci, la resistenza di chi ha opinioni radicate contrapposte e fa fatica a recepire il nuovo ed il diverso, il compenso non è in questo caso economico o di prestigio, ma stimola ad andare avanti per migliorare il metodo se si assume percezione del benessere che si diffonde.

L’andare avanti, per mia esperienza personale, alla piccola età di 79 anni, non comprende solo il continuare a fare quello che si fa, ma concretamente crea energia e qualche forma di carica anche immunitaria per stare in forze fisicamente ed intraprendere nuove avventure e sfide culturali, come questa di riformulare ed implementare forme di interpretazione dell’esistente come se la conoscenza fosse infinita e sempre perfezionabile.

 

Che nesso ha quanto sopra con le pratiche Yoga che pratico e divulgo?

Ero un bambino malaticcio, un ragazzo sofferente, un adulto che si era impegnato nel lavoro di ricercatore  nel campo della fisica avanzata e progettista di prototipi di successo e nella famiglia con grossi problemi.

Mentre sudava durante le coliche ed il mal di testa esagerato, ma nel momento peggiore della mia vita, un noto architetto allievo di Mayer, l’ing Nicola, mi propose di avviarmi alla filosofia presso il centro Sapienza di Porta nuova a Milano di cui faceva parte. Dopo due anni di corsi di filosofia, ci eravamo trovati in un gruppo di 20 persone, per trarre al termine delle conclusioni, purtroppo delusi dai troppi filosofi che spiegano il mondo in modi con vinti ma contrastanti e competitivi.

Ci proponemmo di cercare in altre filosofie, non so dove sono andati gli altri, ma io ho provato con lo Yoga che allora si passava come fosse una filosofia.

In parte subito, ma soprattutto, dopo anni, reinterpretando in modo moderno e scientifico il testo principale, estremamente sintetico, degli  Yoga Sutra di Patanjali, mi sono reso conto che il modo di operare da ricercatore era proprio quello descritto nel testo.

Ancora di più sintetico, Gaiatri: un mantra antico di parecchia migliaia di anni fa canta

Om Bhur Bhuva Svaha Tat Savithur Varenyam Bhargo Devasya Dheemahi Dhiyo Yonah Prachodayat

ONDA, MATERIA, ENERGIA  CAUSE: FORMA  SOLE, PRODUCE LUCE  VITALE. COMPRENDI  CRESCI

Un moderno trattato di astrofisica in 12 parole, dal bir bang alla mente.

Anche il MALA è una metafora dell’evoluzione esponenziale della materia:

composto da 108 semi=2x2x3x3x3=

=4×27=22x33=11x22x33=1X.

Ci si dovrebbe domandare come hanno fatto, senza l’attuale apparato economico, strumentale, umano e culturale a capire quelle cose?

Perché sono dentro in tutti noi e qualcuno riesce a capirle spontaneamente riducendo i blocchi mentali prodotto da culture che deprimono la percezione e formano culture atte a porsi come intermediari profittuali tra gli individui e Dio che è dentro di noi (vangelo Giovanni 10.34 e Salmo 82), il motore primo, la conoscenza di ogni nostra cellula, molecola, atomo, quark, stringa o brama o vibrazione di ogni particella d’aria davanti il nostro naso.

 

Quando percepiremo tutto questo davanti al naso ed in tutto il corpo apriremo in stati di trance i nostri emissari cerebrali per evitare danni al cervello.