Il potere logora chi ce l’ha

Il potere logora chi ce l’ha (cliccare sul titolo per leggere le aggiunte)

1-per  fare  soldi  non  occorre  intelligenza  oltre  la   media
2-per avere potere occorre un’intelligenza oltre la media
3-con più intelligenza  non  c’è bisogno di soldi e potere
4-l’intelligenza può crescere togliendo blocchi e paure
5-l’intelligenza è la capacità di confrontare le cose
6-così  cresce  la  libertà  la creatività e la gioia
7-l’informazione dà gli elementi per capire
8-la storia  mostra  l’inutilità  della  lotta
9-la simbiosi,  non il parassita dà vita
10-la continuità è crescita di tutti
11-il villaggio globale è la meta
12-il momento è favorevole
13-troviamo  i   metodi
14-non sarà utopia
15-cambiamo

16-ORA

17-!

Note da Wikipedia, l’enciclopedia libera:

1- I test per il QI sono stati pensati per dare approssimativamente questa distribuzione Gaussiana. I colori tracciano una deviazione standard, ma la reale frequenza di basso QI (meno di 50) è più elevata di quella data dalla curva Gaussiana.

(Non Wikipedia………)

Secondo alcuni studi degli anni ’70, anche una persona con il QI di 85%, rispetto alla media delle persone con QI 100%, e che ha solo la capacità di portare il cibo alla bocca, può sopravvivere facendo degli imbrogli, senza avere una intelligenza sufficiente a comprendere che poi viene punita dalla collettività.

2- Dall’85 al 115% commercio ed attività di controllo e sottomissione del prossimo sono possibili per una capacità di individuare strategie sociali ed economiche ampie.

3- Dal 115% fino al 148% è possibile che quelli che ne sono dotati, assumano la comprensione che possono ottenere benessere anche in condizioni molto variabili avendo individuato la propria adattabilità e creatività di cui si sentono in possesso.

Oltre il 148% si parla di aspiranti al MENSA (associazione)(2% popolazione mondiale)

Uno studio del 1926, prodotto dalla psicologa Morris Cox, cercò di stabilire in linee generali il quoziente intellettivo di famosi personaggi storici, in funzione di ciò che avevano pubblicato o scritto nei primi 17 anni di età. Confrontando quei dati incerti con i quozienti intellettivi di personaggi importanti della sua epoca, Morris Cox avrebbe stilato, sulla scala di Stanford-Binet, una simpatica lista di intelligenze “geniali” del passato, fra cui Johann Wolfgang Goethe, con un qi pari a 179, superato da Isaac Newton con un punteggio di 190. Blaise Pascal, con un quoziente di 171, è sopra Galileo Galilei che ha 165, e Albert Einstein il quale avrebbe avuto 160. Mentre Wolfgang Amadeus Mozart, con 153 punti, ha più di Napoleone Bonaparte che ha 145.

4-Il termine “intelletto” fu adoperato per la prima volta dalla scolastica medioevale per tradurre l’espressione nous (“nùs”) che i greci contrapponevano alla diànoia, la ragione. Di Nous si parla per la prima volta nella filosofia greca antica con Anassagora che lo riferisce ad un Pensiero, una divinità ordinatrice che interviene a trasformare il caos iniziale in cosmo, l’universo ordinato.                                                                                                                                                                   Sarà Platone poi a definire per la prima volta il nous come intuizione delle forme ideali.                             Aristotele gli attribuì la capacità di leggere dentro: per lui infatti l’intelletto riesce a penetrare nell’interiorità, a cogliere ciò che ha l’essere in proprio, cioè la sostanza, quel sostrato che rimane sempre unico e identico a se stesso, prescindendo dalle particolarità esteriori.

L’aspirazione di ogni essere vivente è di essere libero e raggiungere la conoscenza di se e della propria interiorità velata però da tradizioni culturali che bloccano la mente o condizionano comportamenti rituali e ripetitivi che non lasciano spazio e tempo ad atteggiamenti alternativi.

Lasciano anche indifesi rispetto ad allarmi sociali e ambientali come guerre, crisi economiche, pestilenze, cataclismi, paure e timori di non raggiungere in tempo dei traguardi con l’induzione alla fretta ed alla introduzione di scadenze improrogabili.

5-aggiunte nei prossimi giorni