Pratiche antiflogistiche

PRATICHE YOGAAPAIA ANTIFLOGISTICHE
SISTEMI PER RIDURRE I PROBLEMI
DEL FREDDO E DEL CALDO
Phlogistos (gr.): relativa alla combustione e per estensione, l’ossigeno, l’aria.Antiflogistico vuol dire che difende da problemi derivanti dall’aria fredda o calda o da virus e batteri relativi.
Generalmente i virus attaccano la mucosa della gola o del naso e sulle piccole lesioni della mucosa si instaurano, dopo alcune ore, i batteri.
Gli antibiotici attaccano i batteri e non i virus. Le vaccinazioni antinfluenzali non difendono dai comuni raffreddori.
Alcune pratiche yoga perfezionate da Italo Magos, se correttamente praticate, ci difendono o riducono da alcune affezioni.
Queste pratiche sono molto elementari ed esiste solo una leggenda metropolitana intorno una persona che ha disarticolato la mandibola, aprendo troppo la bocca, nella prima pratica descritta.
Tutti queste tecniche dovrebbero essere praticate con la supervisione di un maestro Yoga esperto, ed eventuali problemi, di qualsiasi tipo, che possano insorgere, non coinvolgono la responsabilità di chi scrive.
Per qualsiasi eventualità o dubbio, anche su particolari condizioni individuali, interpellare il proprio medico.

1-MAL DI GOLA: Posizione del leone.
Entro la prima mezzora dall’insorgere di un mal di gola o da un primo pizzicorino in gola praticare la tecnica che segue:
In piedi, leggermente flessi in avanti, flettere leggermente le ginocchia, oppure in ginocchio, contrarre i muscoli addominali, ridurre la lordosi, premere le mani sulle cosce, bloccare la muscolatura del collo e delle spalle (contrarre i cingoli destro, sinistro e scapolari), deglutire, inspirare ed espirare profondamente, pronunciare una G dura, occlusiva e contemporaneamente sollevare le costole e le spalle senza lasciar entrare aria ed i polmoni perché la gola è ANCORA BLOCCATA DALLA G e portare la lingua fuori dalla bocca.
Non è necessario aprire troppo la bocca, si potrebbe rischiare una dislocazione dolorosa della mandibola. Necessita invece protendere la lingua un po’ meno ed un po’ di più, un po’ a sinistra ed un po’ a destra per sentire la parte bassa ed alta, in gola e nel collo, dei muscoli relativi.
Si può praticare anche in pubblico mettendo una mano davanti alla bocca come per uno sbadiglio.
Di solito il mal di gola scompare subito e non ricompare nell’80% dei casi. In caso della rara mancanza d’effetto immediato, provare a praticare qualche altra volta.
Se non si ricorda di praticare questa tecnica entro mezzora dal primo accenno, più in là di solito non ha effetto.
Se il mal di gola dura più di tre o quattro giorni, nonostante cure farmacologiche varie, praticare tre o quattro volte al giorno e generalmente il mal di gola scompare.
Questa pratica, benché complessa, ha effetto appena si è correttamente appresa e non necessita di lunga esercitazione.
Interpretazione scientifica: il sistema linfatico è diviso in due, sopra e sotto la vita. Il suo sistema di circolazione si basa su due meccanismi: la diffusione lenta spontanea nei vasi comunicanti e la contrazione muscolare che spreme i vasi linfatici verso i gangli linfatici verso due centri, inguine e collo-ascelle.
Quando si effettua la pratica descritta sopra, il sangue, i liquidi del connettivo e soprattutto quello linfatico affluiscono verso la gola ottenendo l’effetto sperato.
Si può verificare guardando in gola con una lampada al termine della pratica.

2-COSTIPAZIONE NASALE: perforazione del sole.
Se capita di accorgersi, quando ci si risveglia la mattina, o durante il giorno che una o tutte e due le narice sono occluse è opportuno riuscire ad ottenerne la pervietà perché la respirazione è una condizione fondamentale alla nostra vitalità.
Inoltre se si respira dalla bocca, più facilmente viene il mal di gola.
In piedi, sdraiati, in ginocchio o meglio nella posizione zen o loto, tenere la schiena morbidamente diritta e, con la mano destra, porre il dito medio tra le sopracciglia e porre l’indice ed il pollice sulla narice sinistra e l’anulare e mignolo sulla narice sinistra.
La pressione leggera e dolce, ma efficace alla completa chiusura, deve essere posta sulla cartilagine, sotto l’osso.
Volendo si può usare la mano sinistra invertendo l’ordine delle dita.
Tenere il gomito basso in modo di non essere rigidi perchè ci si stancherebbe presto.
Chiudere la narice destra ed inspirare lentamente e profondamente dalla narice sinistra, chiudere la narice sinistra, aprire la destra, espirare lentamente ed inspirare lentamente e profondamente.
Ripetere questa ultima sequenza almeno dieci volte senza interrompersi.
Se una o due narici sono occluse o quasi, non forzare, non forzare davvero, ma tentare di far passare un po’ d’aria.
Ciò avviene spontaneamente ed automaticamente dopo due o tre pratiche.
Una pratica effettuata frequentemente, per anni, ottiene di arrivare alla liberazione delle narici anche soltanto muovendo a destra e sinistra il naso con la sola muscolatura dei muscoli facciali, come fanno alcuni animali.
Questa pratica non elimina la produzione di muco che è necessario per asportare il maggior numerosi batteri possibile.
Questa pratica è abbastanza semplice e si apprende facilmente, ma è necessario praticarla per dieci giorni di seguito in un mese, per due e tre mesi, per esempio in settembre, ottobre, novembre per essere pronti alla stagione fredda. Funziona anche per raffreddori estivi ed allergie.
Col tempo e la ripetizione della pratica, diventa più efficace. E non costa nulla.
Ipotesi di interpretazione del fenomeno: la pervietà completa delle narici è rara, statisticamente ogni 45 minuti la narice destra e sinistra alternano la pervietà completa per rendere periodicamente il flusso d’aria più intenso e espletatorio, oppure anche perché quando si dorme da un lato la narice che resta sotto resta occlusa e l’organismo fa dei tentativi come per l’alternanza della temperatura e circolazione cutanea e profonda. (riferito dallOspedale del Kivalaiadana Ashrasm di Lonavla India e fisiologi francesi nel 1950). Per verificarlo controllare ora e fra una ora.
Questa pratica non è una pratica medica, e non dovrebbe dare problemi salvo in caso di sanguinamento frequente od infezioni. Per qualsiasi dubbio o problema interpellare il proprio medico.