1-1 LE PIETRE SPARSE romanzo a puntate

IMG_0003Racconto fanta-temporale,a puntate quasi settimanali, in tre volumi

1-ambientati nell’anno 222 dopo Cristo nella valle dell’Adige,

2-nell’anno 1222 sull’Appennino

3-nell’anno 2222 a Venezia e nello spazio.

……………………………………………………………………………………..

Le pietre sparse sono 12, il mitico numero  ha tanti significati.

In tutti i tempi, in tutti i luoghi la comprensione è occultata da un velo sottile: il tempo.

Soffiare sul velo è compito del lettore.
Allora il veggente si svelerà.
Il veggente è senza tempo. Tutto è metafora
.

………………………………………………………………………………………………………..

Prima  puntata PRIMO VOLUME primo capitolo
………………………………………………
LA FUGA edito il 28 novembre 2009  12:32
………………………………………………….
>1.1.1-1< Un rombo stava percorrendo la valle, ed il terrore svegliava il castrum, pieno di centurioni e di prigionieri. L’isola in mezzo al fiume dava una buona difesa, ma già era stata spazzata dalle piene. Soffiava un vento gelido sul piazzale e la bambina correva nel buio alla ricerca del fratello.
1.1.1-2 La bimba si infilò nello stretto passaggio della caverna dove era prigioniero il fratello.
“Atlon, ……..ATLON DOVE SEI……..?”
“Paiai…….sono sotto….. vieni ….presto.”
1.1.1.-3 Lo trovò accucciato nella cassa che raccoglieva la farina della macina che tutto il giorno doveva far girare; gli diede il coltello che aveva rubato e lui incominciò a tagliare dalla barra, il grosso canapo che lo teneva, da non sapeva più quanto, con un cappio intorno al collo. Piai lo guidò verso l’apertura e poi lungo l’ombra della palizzata verso il fossato dello scarico.
La luce era scarsa, nonostante la luna piena, perché le nubi correvano veloci e solo raramente lasciavano trasparire qualcosa. Anche se la bimba lo guidava, Atlon teneva le mani avanti perchè l’avevano accecato, da piccolo per impedirgli di fuggire, durante i loro giochi da sadici ubriachi.
1.1.1-4 Si sentiva il fiume turbolento in piena e questo aiutava i due derelitti a trovare la direzione tra i rovi. Atlon legò le quattro braccia di corda, ancora attaccata al suo collo, alla vita della bambina. Quando aveva ancora gli occhi, aveva visto una piena e centinaia di tronchi travolti dalle rapide. Quell’immagine, di tronchi che turbinavano tra le onde, aveva turbato i suoi sogni, ma ora pensava di usarli per la sua salvezza;
“Piai! dimmi se vedi dei tronchi”………
”Non vedo……..non ne vedo………si…ne sta arrivando uno….”
“Quando è ad un passo dalla riva dimmi salta”………..
”aspetta……no…..SALTA”.
Atlon saltò nel vuoto affidandosi all’intuito, alla empatia con la sorella che correva da lui piangente ogni volta che la maltrattavano ed allo sciacquio dei rami del tronco che urtavano la riva ghiaiosa.
1.1.1-5 Il tronco bagnato gli era nemico, ma i piedi nudi e il contrappeso della bambina legata, che quasi faceva roteare, gli permisero di cadere a cavalcioni di qualcosa. Uno strattone gli fece capire che era stato preso dalla corrente e finalmente si allontanava da quel luogo maledetto. Teneva stratta la sorella con un braccio e con l’altra mano teneva un ramo, ma non la sentiva più; aveva sentito un colpo di rimbalzo dal corpicino.
1.1.1-6 Fu sballottato per molto, ma quando la luna già calava tra le nubi, un urto contro qualcosa lo indusse a lasciare il ramo ed a buttarsi giù. Cadde nell’acqua bassa e fu trascinato a sinistra su una spiaggia sassosa cosparsa di rami. Inciampando e rialzandosi, si allontanò dall’acqua fino a che sbattè con un fianco contro una roccia aspra. Tastando con le mani raggiunse un anfratto dal quale scendeva dell’acqua fredda che gli arrivava alle ginocchia. Si infilò nella piccola gola e salì annaspando tra le pietre aguzze che gli tagliavano i piedi finchè sentì meno il vento e si raggomitolò con la bimba silente infilata nella ruvida tunica di lana, contro il suo petto per scaldarla un po’. Fu in quel momento che sentì contro il proprio petto una collana di pietre che la bimba aveva al collo. Ma non ci fece troppo caso. I soldati si giocavano ai dadi gioielli stupendi frutto di razzie e spesso li regalavano o li disperdevano. Gli eventi l’avevano stremato e rapidamente si addormentò con il suo dolce fardello.<>

Fine della prima puntata raccontata da Piai al suo sposo dopo dodici anni.

Ricostruire la collana utilizzando le indicazioni da trovare nei giochi e predire alcuni episodi nella sezione quesiti e premi.

Ogni settimana circa comparirà una nuova puntata, alternativamente del I°, II° e III° volume, assieme a diversi articoli, foto, documenti e tanto altro. In preparazione i video.
A RILEGGERCI.

Un commento

  1. Molto interessante questa iniziativa , provo a cimentarmi in un’interpretazione del tutto arbitraria e personale .

    Gli elementi che ritengo essenziali sono i seguenti ;

    – situazione di difficoltà del protagonista maschile , che è immobilizzato e cieco , solo dopo l’intervento della protagonista femminile , riesce a liberarsi del cappio e a liberare il corpo , ma non la vista , irrimediabilmente perduta?

    – la protagonista femminile è connotata più positivamente , corre in aiuto dell’uomo , guidandolo , è lei che possiede la collana di pietre .

    – la traversata del fiume , ha una forte valenza simbolica , il tema del viaggio e dell’acqua , suggeriscono un percorso di ricerca di se stessi , che approda a una rinascita e nuova consapevolezza , emblematica la ‘scoperta’ della collana di pietre al collo della bambina , monile che l’uomo intuisce senza vederlo .

    Da ciò potremmo dedurre che questa prima fase della ricerca del proprio sè , si estingue con la consapevolezza dell’esistenza di strumenti per il raggiungimento della conoscenza .

    Gli strumenti per la conoscenza sono simbolicamente rappresentati dalle pietre a forma esagonale , l’esagono è composto da diversi triangoli , il triangolo tra i suoi molti significati ha quello di rappresentare l’ascesa dell’uomo alla trascendenza , il macro-cosmo , la conoscenza potremmo dire in termini più contemporanei e meno ascetici .

    In questa prima fase le pietre sono legate , raggruppate in una collana , più avanti saranno ‘ libere’ , si renderanno quindi strumento da utilizzare per le peculiarità di ciascun elemento che le compone.

    Per concludere immagino questo romanzo come il viaggio dell’uomo verso il raggiungimento della conoscenza e piena consapevolezza di sè .

Comments are closed.